Ma tutto questo non ci scompone.
Mi scompone invece che si inceppi la routine del ritorno a casa dall’ufficio. Saluto ai colleghi? Ok. Illegale inversione a U in 25 de Setembro? Ok. Rapida telefonata a Maimuna? Ok. Pargheggio millimetrico sotto casa? Ok. Apertura cancellata? Ok. Apertura porta? Operation Failed. Hardware error. Try again! Operation Failed. Cancel. La chiave non apre più la porta.
Mussá ha sempre una soluzione per questi problemi e il suggerimento del giorno è andare dai pompieri visto che a quest’ora della notte a Maputo un vero fabbro non lo sa trovare nemmeno lui con le sue infinite risorse.
I due che ho trovato si rifacevano abbastanza all’universale modello Village People, con bicipiti in mostra, tuta e attrezzi nei tasconi. E il loro ottimismo mi ha conquistato. In 5 minuti ti apriamo la porta, non c’è problema. Sarà un intervento chirurgico e neanche ti accorgerai che siamo passati. Gli attrezzi mi avrebbero dovuto mettere in guardia: 2 enormi piedi di porco e un martello da demolitore di grattacieli. Dopo 5 minuti di perplessità, 10 di nervosismo e 15 d’ira feroce contro la porticina, i village people se ne sono andati e io sono entrato in casa a valutare i danni dell’operazione chirurgica: serratura annientata, porta divelta, montante a pezzi, due piastrelle a muro scheggiate ed 50 centimetri di spaventosa crepa sul muro esterno. E se avessero usato le maniere forti?
Il TG1 ha appena annunciato che il ministro Pisanu non sospenderà gli accordi di Schengen per fronteggiare l'allarme terrorismo. Si intensificherà però la sorveglianza alle frontiere in particolare con Austria e Croazia. É allarme geografia.
Una signora benestante, generalmente esageratamente grassa e riconosciuta come brava cuoca, colloca una griglia nel cortile interno della propria casa, compra quattro o cinque tavoli di plastica, un frigo per la birra, l’abbonamento a TV Globo per le telenovelas brasiliane e pronto! La cacusseria può aprire.
Nella cacusseria, ça va sans dir, si vende cacusso. Il cacusso è un piccolo pesce d’acqua dolce e per estensione un piatto tradizionale in cui il pesce è grigliato, guarnito dai fagioli cotti nell’olio di palma, e servito con kassava, patata dolce, cipolle, banana e gingomba, micidiale peperoncino macerato nell’olio.
Sono l’unica istituzione angolana abbastanza genuinamente interclassista in una società estremamente frazionata. Io dividevo il mio tavolo con due informatici ed un contabile. A lato c’era una giovane coppia affascinante quanto affluente e poco d’entrambi.
E di fronte, assieme ad un piccolo ma fascinoso entourage, il Procuratore Generale della Repubblica di Angola.